Manca poco ai diciotto anni e ormai è un pezzo che il ragazzo sa chi deve portare a passeggio in automobile. Alla concessionaria Lancia arriva una Fulvia 1.3 S.
Ha un mese di vita, profuma di nuovo ma il giovane e fortunato proprietario l'ha ridotta a una fisarmonica delle dimensioni di una cinquecento.
Ne ordina una nuova e lascia lì il relitto. Combino l'affare col capo: la Fulvia
amaranto a scambio con le ammaccature di altre sette automobili.
Giorgio è un cottimista, e sa il fatto suo. In un mese la Fulvia è nel cortile di casa. Dietro, perché deve essere una sorpresa, per lei. In capo a un paio di notti la smorfia di dolore del muso torna a sorridere, minacciosa. Le belle fiancate tese, a spigolo, terrore dei lamieristi, ridiventano dritte come due fucilate.
Sabato e domenica e anche la coda accartocciata è pronta per tornare a sculettare alta per la strada. Si vernicia e si rimonta.
Anche se mancano ancora otto mesi alla patente...
Ancora su e giù per le officine, fra titolari boriosi e gran furboni, che capiscono al volo quanto convenga lasciarlo fare, il giovanotto.
Ormai lo chiamano tutti, per i casi più difficili, e vogliono solo lui.
Grandi incidenti, ricostruzioni, lavori delicati su auto di prestigio.
Il ragazzo è diventato famoso e ha molti impegni, anche troppi.
Adesso chi lo vuole deve per prima cosa dirgli quanto è bravo.
E lui allora va. Se non c'è il Car Bench va bene lo stesso. Si tirano le diagonali,
le parallele e le perpendicolari. Lo spago non mente mai.